
Spalla congelata: intervieni tempestivamente!
Cos’è la spalla congelata?
La spalla congelata, detta anche capsulite adesiva o frozen shoulder, è una patologia della spalla che porta a una riduzione del movimento dell’articolazione. È spesso accompagnata da dolore alla spalla e se non trattata in modo tempestivo può portare alla totale rigidità. La capsulite adesiva ha un’incidenza del 3% sulla popolazione ed è più diffusa tra le donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni.
Si può dividere in due categorie:
- Spalla congelata primaria, che non ha una causa scatenante ed è la più diffusa.
- Spalla congelata secondaria, cioè correlata a una o più cause che possono essere sistemiche, come il diabete, o localizzate come ad esempio una prolungata immobilizzazione in seguito a un trauma.
Quali sono i sintomi della spalla congelata?
Il sintomo più diffuso della capsulite adesiva è l’impossibilità di movimento nelle varie direzioni. Inoltre si presenta spesso un dolore notturno aspecifico, cioè non riconducibile a un trauma o un’attività specifica.
La patologia si sviluppa generalmente in 3 fasi:
- Congelamento, o freezing, ossia la progressiva perdita di movimento e un aumento del dolore. Questa fase dura 3 o 4 mesi.
- Rigidità, o frozen, cioè la fase in cui il dolore generalmente diminuisce ma la rigidità permane. Dura dai 4 ai 12 mesi.
- Scongelamento, o thawing, ovvero la fase risolutiva durante la quale si ha un recupero parziale o totale e un graduale ritorno alla normalità.
Trattamento della spalla congelata
Il trattamento della spalla congelata ha come obiettivo il recupero funzionale dell’articolazione e quindi della mobilità. Questo viene affidato al fisioterapista che ha un approccio conservativo, cioè interviene con fisioterapia, terapie fisiche e terapie farmacologiche di antinfiammatori.
In alcuni casi possono essere indicate delle infiltrazioni di cortisone al fine di ridurre l’infiammazione articolare e quindi il dolore.
Laddove le terapie non dovessero essere efficaci e il dolore dovesse limitare le attività quotidiane si può intervenire chirurgicamente. Il trattamento chirurgico viene fatto in artroscopia e consente un rapido avvio della riabilitazione già il giorno dopo l’intervento.
Leggi gli altri articoli
- Postura: come valutarla e cosa fare quando causa doloreLa postura è un tema di cui si parla molto, ma spesso in modo impreciso. Si parla spesso di postura corretta come se esistesse una sola posizione ideale per tutti.… Leggi tutto: Postura: come valutarla e cosa fare quando causa dolore
- Recupero del legamento crociato anteriore senza intervento: quando è possibile e come avvieneUna lesione o rottura del legamento crociato anteriore (LCA) è uno degli infortuni più frequenti tra chi pratica sport o attività fisiche intense. Spesso, al momento della diagnosi, nasce il… Leggi tutto: Recupero del legamento crociato anteriore senza intervento: quando è possibile e come avviene
- Artrite reumatoide: come intervenire con la fisioterapia?Cos’è l’artrite reumatoide L’artrite reumatoide è una malattia autoimmune ed è uno dei tipi più comuni di infiammazione cronica. Nel 2017 si è addirittura stimato che sia presente in 19milioni… Leggi tutto: Artrite reumatoide: come intervenire con la fisioterapia?
- L’impingement femoro-acetabolare: cos’è e come si trattaL’impingement femoro-acetabolare (in inglese “Femoroacetabular Impingement Syndrome” oppure FAI) è una condizione articolare dell’anca in cui si verifica un contatto anomalo prematuro tra la testa del femore e il margine… Leggi tutto: L’impingement femoro-acetabolare: cos’è e come si tratta
- Inibizione muscolare artrogenicaL’inibizione muscolare artrogenica (Arthrogenic Muscle Inhibition – AMI) è un disordine neuro‑riflesso che provoca debolezza e incapacità di attivare completamente il quadricipite, anche in assenza di danni diretti al muscolo… Leggi tutto: Inibizione muscolare artrogenica





